Il dopocena – Parte 3

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10/11/2022

Avevo sognato tutto.
Era solo un sogno.
Molto vivido devo dire, tanto più che ebbi realmente un orgasmo, ma meglio così perché nella realtà non potrei mai fare qualcosa del genere e di certo non alla mia famiglia, all’uomo che ogni mattina si svegliava con me, accettando i miei giorni buoni e quelli no.
Mi girai sul fianco sinistro a osservarlo dormire così bene, ignaro della mia attività onirica osé.

Lo trovavo ancora molto bello e restare a guardarlo mentre dormiva aveva un potere rilassante su di me: era lì, ancora, dopo tutto e dopo tutti questi anni. Eppure osservarlo non bastò a placare i miei istinti primordiali; forse non mi ero ancora svegliata del tutto da quel sogno o forse sì, di certo cercavo ancora quel genere di “soddisfazione”.
Mi accorsi di accarezzargli i capelli quando si mosse, girandomi la schiena.
L’orologio sulla parete segnava le 6.30 del mattino: un po’ presto per iniziare questo giovedì, ma forse mi avrebbe perdonata se lo avessi svegliato come avevo in mente di fare. 


Lo scavalcai e andai a caccia del suo pene sotto le lenzuola, dove mi salutò con la solita salutare erezione del mattino. Lo presi in bocca senza toccarlo con le mani e succhiai, affondandolo sempre più in profondità nella mia gola constatando che si inturgidiva sempre di più.
Giorgio si svegliò lentamente – credo che per un attimo ciò che gli stavo facendo si sia inserito in un sogno già in atto – e mi accarezzò la testa.
“Buongiorno”, disse infilando le mani sotto le mie ascelle per farmi sbucare dalle lenzuola e quando il mio viso sbucò dall’orlo di cotone mi baciò con la lingua e iniziò a percorrere con le labbra il contorno del mio viso, mordendolo delicatamente e accarezzandomi il seno con le mani.
Mi avvinghiai a lui con un po’ troppa foga, leccandogli il collo e i capezzoli, mentre con una mano continuavo ad accarezzargli il pene.
“Sei affamata stamattina!” disse Giorgio un secondo prima di sollevarmi e scagliarmi su un fianco per penetrarmi da dietro, afferrandomi i capelli e tirandoli a sé. Ringraziai la nostra abitudine di dormire quasi completamente nudi – io indossavo sempre e soltanto una camicia da notte senza intimo – che facilitava questi attacchi di passione.
Lo accolsi con entusiasmo e lo assecondai mentre mi cavalcava in quella posizione, spingendomi verso di lui a ogni suo affondo.
Di colpo rallentò, avvicinò le labbra al mio orecchio per dirmi “Ti vedo lanciata e voglio farti impazzire. Facciamo una cosa nuova?”
Rantolai un cenno di assenso senza farmi troppe domande: lo volevo totalmente e, dopo il sogno che avevo fatto, forse avrei voluto anche qualcosa in più.


Giorgio si allontanò da me, si alzò dal letto, spostò la poltroncina su cui avevamo posato i vestiti usati e… Oddio, si sta avvicinando pericolosamente alla mia scatola dei giochi… merda! Forse ne conosce l’esistenza?
Sì, evidentemente sapeva di quel mio nascondiglio perché agguantò la scatola, l’aprì e ne estrasse il mio dildo preferito. Lo adoravo perché non era eccessivo ma comunque notevole, e soprattutto era super stimolante e sempre pronto all’azione.
Vederlo in mano al mio uomo mi fece impressione: cosa pensava Giorgio di me, visto che sapeva dei miei sex toys e che fino a quel momento non li avevamo mai usati insieme?
Credevo che proporglielo non gli avrebbe fatto piacere, che potesse farlo sentire inadeguato, dargli la sensazione di non essere abbastanza bravo a letto o sufficientemente dotato… E invece eccolo lì, sorridente, mentre tornava a letto con un cazzo di gomma nero, pieno di creste e protuberanze in una mano e un boccetto rosa nell’altra.
Mi offrì entrambi: “Ecco, lubrificalo mentre io mi occupo di te”.
Seduta sul bordo del letto versai qualche goccia di lubrificante sul dildo e lo spalmai su tutta la sua superficie increspata, mentre Giorgio si inginocchiò per terra, mi aprì le gambe e affondò la faccia proprio lì, titillandomi la clitoride con la lingua e leccandomi la vulva.

Ero già parecchio bagnata ma dopo lo fui molto di più.

Giorgio mi trascinò oltre il bordo del letto, si versò un paio di gocce di lubrificante sulle dita e mi preparò a una penetrazione anale infilandomi dentro prima un dito, poi due e infine tre. Poi salì sul letto, in piedi, il suo membro in pieno furore  all’altezza del mio viso era irresistibile, così ripresi a succhiarlo.


Senza dire una parola Giorgio prese il dildo e me lo infilò in vagina, muovendolo avanti e indietro delicatamente mentre io rivolgevo le mie attenzioni al centro delle sue gambe, senza tralasciare i testicoli.
Alzai lo sguardo e lo sorpresi osservare la scena riflessa nello specchio dell’anta esterna del nostro armadio dietro di me: avrei voluto vedere anche io, a giudicare dalla durezza del suo arnese doveva essere molto eccitante.
Forse sarebbe venuto presto, pensai, e volevo venire anche io. Sembrò quasi che mi leggesse nel pensiero, perché in quel momento abbandonò la mia bocca, si sedette con la schiena appoggiata alla testiera del letto e i piedi rivolti allo specchio.
“Veni qui” mi ordinò, e lo raggiunsi trattenendo il dildo in vagina e sedendomi sopra di lui, anche io con i piedi rivolti allo specchio. Mi infilò il pene nell’ano e mi sollevò le ginocchia piegate: in quel modo entrambi potevamo osservarci e godere anche visivamente di ciò che stavamo facendo.
Entrambi i miei buchi erano occupati ora: avevo forse parlato in sogno e lui mi aveva sentita?
Agitai il dildo furiosamente nella mia vagina mentre Giorgio mi alzava e sollevava sopra il suo pene fino a venire e rimase dentro di me. Lo sentii pulsare timidamente, ma io non ero ancora venuta. Guidai la sua mano sulla mia clitoride, impartendogli un tacito ordine, mentre posi l’altre sul mio seno.
Titillò capezzolo e clitoride, sempre occupandomi lo sfintere, e alla fine venni con un rantolo sordo e il dildo nero penzolante tra le mie gambe.

Mi alzai liberandomi dal dildo, e lo sperma di Giorgio mi colò tra le gambe insieme ai miei umori. Mi voltai verso di lui: ora che eravamo entrambi soddisfatti, volevo scoprire come facesse a sapere della mia scatola di toys.
Alzai il dildo all’altezza del mio viso “Mi hai stupita con… questo”
“Ti ho vista particolarmente eccitata stamattina. Credo di aver voluto essere all’altezza dei tuoi sogni”
Decisi di fare la gnorri: “quali sogni?”
“… Giulia, tesoro, ti conosco dal liceo: se quando ti svegli superi l’ostacolo della fiatella del mattino per fare sesso, o hai sognato o hai qualche fantasia inespressa. Ho scoperto che molte donne vorrebbero provare la doppia penetrazione, così mi sono buttato. Sapevo dove cercare, come hai visto…”
“Mi dispiace, non ho comprato sex toys a causa tua… ero solo curiosa”
“Sarò sincero: subito è stato uno smacco per me, ma poi anche io sono diventato curioso. Possiamo provarne qualcuno insieme ogni tanto, se ti va”.

Cavoli, ecco perché Giorgio è l’uomo migliore del mondo per me. La mia espressione si aprì in un sorriso che lui ricambiò, un attimo prima di sparire in bagno.

Scritto da: Sister Midnight

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