“L’amore si moltiplica non si divide”
Il Poliamore
Comprendiamo meglio di cosa si tratta e cosa indichi questa parola.
Il termine Poliamore, dal greco antico: πολύ, poly, «molti» e dal latino: amor, «amore», è stato coniato per la prima volta da Morning Glory Zell-Ravenheart che affrontò l’argomento nell’articolo “A Bouquet of Lovers” nel 1990, trattando di una relazione amorosa non monogama, in cui i partner hanno più relazioni affettive e sessuali in contemporanea con altre persone, ma in maniera del tutto consensuale.
Qualche anno dopo, nel 1992, Jennifer Wesp creò su Usenet il newsgroup alt.polyamory: da questo momento in avanti la concezione di Poliamore ha iniziato a diffondersi in molti paesi occidentali come idea e come filosofia di vita.
Il poliamore è però un concetto che spesso viene frainteso, espropriandolo del suo reale significato e della realtà che rappresenta.
Il termine poliamore viene utilizzato per descrivere una forma di non-monogamia etica oconsensuale (Anapol, 1997; Easton & Liszt, 1997) che prevede la possibilità di avere contemporaneamente più di una relazione intima,sessualeo sentimentale (Haritaworn, Lin & Klesse, 2006) con il consenso di tutti i partner attuali e potenziali (Sheff, 2005; Borys, 2006).
Da questa descrizione, in accordo con Anapol (2010), il poliamore appare come un orientamento relazionale per il fatto che designa una specifica modalità di costruire una relazione.
Cerchiamo di approfondire questo tema, integrandolo con le idee di relazione a cui siamo culturalmente e tendenzialmente abituati.
Andare oltre la diversità
Il poliamore implica l’instaurarsi, dunque, di una dinamica relazionale amorosa e/o sessuale consensuale non monogama ed etica caratterizzata dalla libertà di ciascun membro di avere contemporaneamente più rapporti d’amore.
Si parla di relazione non monogama in quanto la persona ricerca più relazioni intime e si parla di relazione etica poiché vi è la piena consapevolezza da parte dei partner.
Nella dinamica poliamorosa, inoltre, non esistono differenze rispetto al genere e all’orientamento sessuale, quanto piuttosto la libertà di condividere volontariamente e consensualmente l’esperienza dell’amore. Seguendo questo principio, ne consegue che le relazioni possibili all’interno di questa “nuova” dimensione sesso-sociale, possono essere varie e diversificate. Si parla di relazioni aperte, relazioni poli-mono, scambismo, giochi BDSM e altre tipologie spesso di non facile comprensione immediata.
Queste hanno in comune dei principi ben definiti: il rispetto dell’altro diverso da sé e la consensualità nel vivere l’esperienza affettivo-intimo-erotico-relazionale, per maggiori approfondimenti si può visitare il sito https://www.ipsico.it/news/poliamore-quando-piu-rapporti- sono-meglio-di-uno/
La “coppia” poliamorosa quindi non è una diade composta da due persone, bensì si trasforma in un’entità caratterizzata da più elementi.
Questo concetto di relazione, pur vivendo nel 2022, è però in grado di turbare gli animi di moltissime persone. Infatti, riconoscere l’esistenza delle coppie poliamorose sembra quasi un atto sovversivo e immorale.
Vogliamo fare polemica? No, assolutamente, ma è bene sottolineare che nessuno dovrebbe avere il diritto di dare un valore alle emozioni altrui, stabilendo l’autenticità o meno di queste stesse.
E, allo stesso modo, nessuno dovrebbe avere il diritto di giudicare il modo di esprimere la sessualità altrui, essendo il sesso argomento estremamente vasto e personale per essere classificato e contenuto all’interno un’unica definizione.
Il modo di vivere le relazione d’amore diventa quindi fluido e non esiste sempre e per forza un solo modo uguale per tutti e al quale tutti si debbano adattare e conformare.
La coppia poliamorosa, non rappresentando uno standard socialmente dichiarato e accettato, viene spesso interpretata e letta come perversa.
Nell’immaginario collettivo il poliamore viene letto come una pratica caratterizzata dalla continua frequentazione di persone diverse e nella quale si farebbe molto spesso del sesso occasionale o del sesso di gruppo.
Come tutto ciò che si allontana dallo schema etero sessista, che accetta solo ed esclusivamente la monogamia, il poliamore viene etichettato come perverso, estremo e snaturato del suo originale significato. Ma in realtà il poliamore non è questo.
Il poliamore nasce altresì dall’esigenza di porre maggior attenzione alla sfera dell’intimità emotiva piuttosto che a quella sessuale.
Andiamo ora ad approfondire il concetto di relazione poliamorosa.
La Relazione Poliamorosa
Questo tipo di relazione viene per lo più descritta come una forma di non monogamia etica, caratterizzata da consensualità e responsabilità.
Infatti, ed è bene ricordarlo, esistono anche altre forme di non monogamia etica: la coppia aperta, lo scambismo, l’anarchia relazionale.Tutte queste forme relazionali implicano una gestione consapevole della gelosia e rifiutano l’idea che l’esclusività sessuale sia indispensabile per costruire rapporti profondi, impegnati e a lungo termine.
La relazione poliamorosa viene caratterizzata, come riporta Anapol (2010), dal fatto che tutte le persone coinvolte siano a conoscenza sia del tipo di relazione in cui si trovano, sia delle relazioni intraprese dal o da uno dei partner.
Questo pone l’accento sull’aspetto comunicativo della relazione. Ci si trova davanti ad un’organizzazione relazionale in cui lacomunicazione sincera ed apertatra le parti coinvolte diventa fondamentale. Ma non solo, infatti, questa forma relazionale implica anche l’accettare che i bisogni del proprio partner possano essere soddisfatti da una persona altra che non siamo noi.
Un’accettazione teorica, mentale, emotiva ed empatica, insieme a quella concreta, carnale, reale dei fatti e delle conseguenze che ne possono scaturire.
Di seguito un link interessante nel quale viene approfondito il concetto di poliamore, i valori che esso racchiude e le varie tipologie di poliamore: https://www.psicoterapiafunzionale.it/2020/11/poliamore-cose-e-che-valori-coltiva/
Altre forme di non monogamia etica
Ci sono vari tipi di relazioni non monogame, vediamo di seguito le differenti tipologie più conosciute.
- Poligamia: in questo concetto di relazione vi è un legame matrimoniale tra una persona e due o più del sesso opposto.
- Coppia aperta consensuale: qui si vive l’esclusività emotiva e romantica nella diade con aperture erotiche e sessuali con altre persone.
- Scambismo: la coppia ha relazioni con altre coppie, in modo consensuale. Solitamente vi è uno scambio di partner.
- Anarchia relazionale: essa si basa sull’idea che ogni relazione è unica e inimitabile, non ci sono definizioni perché rifiuta ogni tipo di categorizzazione.
- Semi monogamia: questa implica un rapporto di base monogamico, ma nel quale i partner possono permettersi qualche eccezione. Le regole stabilite relative alla possibilità di avere incontri con altri partner sono molto rigide.
- Don’t ask, don’t tell: in questa tipologia di relazione la coppia accetta che i partner possano avere relazioni con altri, ma vige la regola di non chiedere e non parlare dell’argomento.
Capisaldi del Poliamore
Nelle relazioni poliamorose, per quanto in tanti pensino che esse siano forme di relazioni aperte, anarchiche e senza regole, in realtà i partner all’interno delle triadi poliamorose devono seguire importanti prassi proprio per evitare la rottura del legame.
La rigidità di tali regole è data anche dal fatto che, come detto inizialmente, nelle coppie poliamorose non vi è solo una condivisione erotica e sessuale, bensì vi è una condivisione anche dei rapporti emotivi, affettivi e sentimentali.
Per questo motivo uno dei fondamenti sul quale si basa una relazione poliamorosa è la fedeltà, condivisa ed esplicitata tra tutti gli elementi della triade.
Un altro importante elemento è rappresentato dalla gelosia che, all’interno delle comunità poliamorose, viene affrontata attraverso strategie di gestione relazionale prosociale, insegnate nella comunità stessa (Wolfe, 2003). Qui vi si insegna anche il modo in cui gli individui poliamorosi concettualizzano e comunicano la gelosia, facendo emergere metodi funzionali la gestione di questa emozione complessa all’interno di un contesto relazionale (Conley & Moors, 2014).
A tal proposito un interessante articolo al seguente link in cui viene riportata una ricerca qualitativa che ha indagato le strategie che gli individui poliamorosi utilizzano nella gestione della gelosia https://www.stateofmind.it/2020/05/gelosia-poliamore/
In conclusione: cosa non dire ad una persona poliamorosa
Nella pagina Instagram “polycarenze” di Car G. vengono menzionate alcune cose da NON DIRE ad una persona poliamorosa. Vediamole insieme:
- – se vivi in questo modo le relazioni significa che non sei in grado di amare davvero
- – ah quindi ora poliamore è sinonimo di mettere corna a destra e a manca e fare la troia?
- – come può il/la tuo/tua partner permetterti davvero di fare ciò che ti pare? E come puoi tulasciare che accada a lui/lei?
- – non siete pronti per avere una storia seria
- – guarda io rispetto tutti eh! Gay lesbiche, quello che è. Però questo non è amore.
- – semplicemente non hai ancora trovato la persona giusta
- – chissà quante malattie ti prendi
- – ai miei tempi non c’erano queste stranezze. L’amore era una cosa così semplice. Voistranosessuali dovete sempre complicare tutto in malo modo
- – ah quindi fate orge e threesome. Figata! Posso unirmi?
- – tutto ciò è immorale e perverso! Non puoi chiamarlo amore, il Vero Amore è ben altro!