A volte, solo un secondo
Il Valore del Tempo
Che brutta bestia, il tempo.
Il tempo che scorre imperterrito senza fermarsi mai un secondo, il tempo che, inesorabilmente, non accenna a fare una piccola pausa, ma che fluisce e passa, senza riuscire a percepirlo il più delle volte. Il tempo intangibile, ma allo stesso tempo estremamente concreto. Il nostro tempo, il tuo tempo, il tempo delle cose.
Poi c’è un tempo migliore e un tempo peggiore. C’è il tempo che permette di farci dire “bravo, era proprio il momento giusto”. E un altro tempo che invece implica il fatto di “essere capitato nell’attimo più sbagliato possibile”.
Il tempo da dedicare a se stessi e agli altri che sembra non esserci mai. Il tempo del dolce far niente. Il tempo di vivere, di sentirci, di amarci.
Il tempo di stare nel presente, nel qui ed ora, di stare e basta. Il tempo di essere. Di essere qualcuno o qualcosa? No, solo il tempo di essere ed esserci, per noi stessi.
Il tempo che si rincorre, che scappa, che sfreccia via come un treno in corsa e che, il più delle volte, non riusciamo ad afferrare.
Il tempo che rimpiangiamo per non aver vissuto abbastanza, per aver rinunciato ad occasioni irrinunciabili, il tempo che ci porta a fare delle scelte anziché altre.
Il tempo per essere felici e quello per essere tristi, arrabbiati, nervosi, sorpresi, emozionati…
Il tempo che sprechiamo con persone per le quali non ne vale la pena.
Il tempo che soffochiamo e che spegniamo, per non sentire più dolore e sofferenza, il tempo per non sentirci e annichilirci anche solo per un po’.
Ed infine il tempo che non c’è più, il tempo che finisce, che esala il suo ultimo respiro con l’ultimo ticchettio di orologio, l’ultimo secondo segnato dalla lancetta.
Vedete, è proprio una brutta bestia il Tempo.
A volte ci si immagina sia come una persona. Una persona che con il suo mantello scuro porta via tutto in un lampo, una persona che non si fa vedere bene in viso, una persona fugace, che scappa e che non riesce a stare mai ferma.Il tempo è come una persona che non può permettersi di essere né triste né felice, ma solo di essere, lì, in quel momento ed è così piena di tutto il suo essere che si sente davvero; il tempo sente se stesso, si percepisce tra sé e sé, ma siamo noi che, spesso, fatichiamo a fermarlo, anche solo per un secondo, per poterlo toccare e poterci fare due parole. Siamo noi che fatichiamo a rallentare questo tempo e a rallentare la nostra vita senza riuscire ad afferrarla meglio.
Forse poi non è così malvagio il tempo.
Sono gli esseri umani che non lo privilegiano abbastanza, che lo danno per scontato, che non considerano quanto sia fondamentale nelle loro vite, che non vedono il valore reale di questo incredibile fenomeno che scandisce la nostra esistenza. Il tempo, il nostro tempo non torna indietro, non verrà restituito più a nessuno. Ciò che è successo ieri, la settimana scorsa, il mese o l’anno passato, è un qualcosa che appartiene ad un tempo concluso, siamo consapevoli che le cose passano e che non possono tornare.
Se riflettiamo su quello che davvero è importante non potremmo che concludere che ciò che ha valore è dunque il flusso del tempo, dell’esperienza che viviamo. Se guardiamo al passato sarà impossibile modificarlo, se pensiamo al futuro sarà forse interessante, ma pur sempre molto complicato da pianificare. Ma se potenzialmente ammiriamo il nostro presente possiamo apprezzare i veri valori essenziali della vita, della natura, del mondo.
Come scriveva Sant’Agostino (354-430) “Risulta dunque chiaro che futuro e passato non esistono e che impropriamente si dice che esistono tre tempi. Il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro”
Fermati, Respira, Prendi Tempo e Cura il tuo Benessere Psicofisico
“Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante” (Alda Merini)
L’espressione citata esprime l’importanza del tempo che si vive, l’importanza e il valore del tempo presente, al quale però, spesso, non si riesce a dare la valenza che merita. Il tempo presente, che il più delle volte scorre senza che ci si accorga che è effettivamente passato, il tempo che scorre tra le nostre esistenze, in modo a volte troppo passivo, senza lasciare traccia alcuna. Si vive infatti in un mondo sempre più frenetico, un mondo nel quale la concezione del tempo e lo spazio temporale sono difficili da ricavare, soprattutto per la pressione che ci viene imposta dalla società, dal lavoro, dalla famiglia. Gli esseri umani sono sempre più pieni e carichi di responsabilità e di impegni dai quali è difficile sottrarsi o dai quali non ci si vuole sottrarre. Si corre da una parte all’altra, si deve rispondere a mille esigenze ed essere sempre all’altezza delle stesse, ogni giorno si presentano nuove sfide e obiettivi da raggiungere.
Il tempo per sé viene messo totalmente in secondo piano, anzi, in alcuni casi non viene proprio contemplato, ma i momenti per sé non possono essere facoltativi.
I momenti per sé aiutano a ritrovare sé stessi oltre che a scaricare stress e tensioni.
Ma se non abbiamo il tempo per Noi come facciamo, chiederete… Dobbiamo crearlo, ricavarlo, ma come si fa?
Prima di tutto bisogna fermarsi.
Fermarsi implica il fatto di prendere maggiore consapevolezza del tempo presente che si vive, ma anche del tempo appena passato e di quello che verrà. Fermarsi vuol dire anche comprendere ciò che si prova in quel preciso momento, entrare in contatto con le nostre emozioni e il nostro corpo, prendere coscienza di quello che ci fa star bene e ciò che invece ci fa soffrire. La calma che diamo a noi stessi, fermandoci, ci dona tempo e benessere, ci dona Vita. La cura di noi stessi, del nostro tempo, delle nostre pause, la cura della nostra mente è ciò che permette di raggiungere un certo tipo benessere psicofisico e che consente di focalizzarci su quello che vogliamo effettivamente fare e non su quello che dobbiamo, su quello che ci fa stare bene e non su quello che crea stress e fatica. Siamo sostanzialmente noi a creare il nostro tempo, siamo noi a produrlo; infatti, c’è un’importante differenza tra il tempo cronologico, quello scandito dalle lancette dell’orologio, ovvero il tempo che esiste al di fuori di noi e il tempo vissuto, la nostra dimensione temporale, che esiste dentro di noi. Se e quando riusciamo a coltivare il tempo dentro di noi, riusciamo a vivere consapevolmente i momenti dell’esserci ed entriamo in contatto con la modalità di produrre il nostro tempo.
La chiave del benessere psicologico e fisico si esprime quindi attraverso l’armonizzazione del senso di sé quando si è in contatto con sé stessi.
Abbiamo davvero bisogno di fermarci, respirare, ritagliare quei piccoli grandi attimi per noi, ritrovare il famoso “Me Time”. È dunque importante domandarsi “di cosa ho davvero bisogno in questo momento?”, il tempo per noi ci concede felicità, ci permette di entrare in contatto con noi stessi, di esprimere i nostri desideri e di metterci in pausa. Rallentare permette di connettersi con sé stessi, con quel sentire, cosa che non accade quando tutto procede troppo velocemente. Ci permette di tornare al proprio corpo e quindi alle emozioni che in esso troppo spesso tratteniamo. Fermarsi nel tempo ci consente di conoscere parti di noi inesplorate permettendoci di arricchire la consapevolezza che abbiamo di noi stessi. Assaporare in un modo diverso e autentico la natura e le relazioni che abbiamo costruito. Imparare a frenare ci aiuta a vivere consapevolmente e intenzionalmente, a rimuovere tutto quello che non è essenziale.
È importante sottolineare come il tempo per sé venga ricavato da ognuno in modo differente e, come per alcune persone, sia invece estremamente difficile da trovare e creare. Questo perché ci si scontra con il proprio vissuto emotivo, la propria storia di vita, con le proprie difficoltà, con le concezioni implicanti che il tempo debba essere per forza occupato da un’azione e a volte con l’idea che non si possa meritare o desiderare un tempo solo per sé.
Vediamo ora alcune testimonianze relative alla concezione e all’uso del tempo come fonte preziosa per il nostro benessere, ma anche tempo inteso come possibilità, per noi, di una maggiore consapevolezza, un modo per conoscerci meglio.
Testimonianze
Ho posto alcune domande ai miei pazienti relativamente alla loro concezione di tempo, quanto sia importante per loro, cosa rappresenti e cosa essi facciano per se stessi, per darsi e concedersi del tempo.
Ecco alcune delle loro risposte.
- M. “Sono una persona fondamentalmente pigra e la percezione del tempo è molto diluita. Credo che comunque dovrei dedicarne di più. La sensazione di sprecare la vita attanaglia tutte le persone insicure. Dedicarsi tempo è la via per aprire quella porta di connessione con il mondo. Per me il tempo rappresenta il passato, il presente ed il futuro della mia esistenza. Quando imparerò a volermi bene capirò anche cosa significa perdere tempo”
- S. “Tempo x me: 2 ore circa al giorno. È importante per ricaricare le batterie sociali e “mettere a posto” i miei pensieri. Per dedicare tempo a me stess* faccio sport, guardo delle serie, ascolto musica o leggo”
- A. “Nella “regolarità” ho sempre dedicato parecchio tempo a me… ho sempre reputato fondamentale farlo, ne ho sempre sentito la necessità per stare bene e crescere a livello personale, approfondendo i miei svariati interessi… il sabato è sempre stato un po’ il mio giorno, me lo sono sempre preso per dedicarmi ai miei interessi, in più con lo sport bene o male tutto i giorni almeno un’oretta me la dedico… il tempo per me è rappresentabile con una clessidra, è limitato, ha una scadenza e quindi vivo costantemente con l’intenzione di sfruttarlo al massimo evitando di disperderlo e sfruttandolo il più possibile”
- I. “Al momento avrei a disposizione per me diciamo sette ore, ma realmente ne riesco a dedicare solo 2 e principalmente le trascorro sul divano a guardare la TV. Tempo necessario e importante per distogliere la mia mente dai troppi pensieri e impegni. Per me è relax”
- C. “Amo il concetto del tempo, ma faccio un’estrema fatica a godermi il Mio Tempo. A volte per scelta, se mi fermo non so cosa possa succedere. Potrei venire inondat* dai miei pensieri e frustrazioni e dai miei dubbi. Sarei ferm* e costrett* ad ascoltarmi, come se dovessi ascoltare il mio silenzio se smettessi di parlare. Non sempre voglio. Non sempre voglio fermare il tempo e guardarmi dentro. A volte è bene che tutto scorra, così come deve andare. Non mi fermo mai, non posso, non voglio. Cerco di dedicarmi tempo facendo comunque qualcosa, facendo sport, studiando, leggendo, viaggiando, riempendo le mie giornate. Mai fermandomi. Corro sempre per non arrestarmi. Il tempo per me diventa soffocante se si ferma”
Quando si parla del tempo da dedicare a se stessi si include anche l’amore che si riserva alla nostra persona. Non si tratta solo di amore nella sua accezione sentimentale e affettiva, ma anche di amore fisico e carnale.
Il tempo che dedichiamo a noi stessi, il me time di cui prima abbiamo parlato, può includere anche momenti dedicati all’autoerotismo.
Riserviamo il prossimo e ultimo paragrafo a questo argomento.
Me Time e Self-Pleasuring
Riuscire a trovare del tempo per sé, al proprio corpo, anche in termini di tempo dedicato alla masturbazione, sembra cosa superflua e non indispensabile, ma così non è. Questo momento, va oltre il mero gesto meccanico dell’atto masturbatorio in sé, ma racchiude un più profondo significato, quello dell’Amore per sé stessi. Il tempo dedicato alla ricerca del piacere personale, in termini di self-pleasuring, rappresenta sempre tempo dedicato a sé, all’esplorazione del proprio corpo e a renderci consapevoli dei benefici che una sana libidine racchiude.
È stato infatti dimostrato che la masturbazione non solo rende più felici, più rilassati e più concentrati, ma è anche un bene per la creatività e aumenta la spinta a fare le cose. Inoltre, rilascia endorfine, aiuta a decomprimere e allevia la tensione e lo stress.
In questo modo il self-pleasuring diventa un vero e proprio momento sacro, nei termini di concentrazione su noi stessi, di riconciliazione con il nostro corpo e ci pone in una condizione di ascolto delle nostre sensazioni ed emozioni, tenendo conto, in quel preciso momento, solo ed esclusivamente di noi stessi e dei nostri bisogni. Ci sono numerosi benefici riconducibili all’autoerotismo, tra questi si possono annoverare una maggiore e migliore consapevolezza di se stessi, in termini corporei ed emotivi, la possibilità di riposare meglio; una sana attività masturbatoria agisce infatti positivamente sul ritmo sonno-veglia, riducendo i livelli del cortisolo, l’”ormone dello stress” e favorendo così una riduzione dell’ansia e tranquillità della mente.
Come riportato da una ricerca scientifica del Centro Integrato di Sessuologia “Il Ponte” nel 2019, emerge come la masturbazione frequente potrebbe essere potenzialmente benefica per la salute, infatti la ricerca ha scoperto che, negli uomini, la masturbazione finalizzata al raggiungimento dell’orgasmo è associata a un migliore funzionamento del sistema immunitario. Masturbarsi in modo sano, significa quindi benessere, trovare quel tempo per noi, un me time, che è bene iniziare a normalizzare e a incoraggiare come cura di sé e piacere verso sé stessi.
Anche in questo caso ho raccolto qualche preziosa testimonianza che va a sottolineare quanto sia importante ritagliarsi del tempo per sé in termini di autoerotismo:
- A. “Il mondo corre veloce, a quel passo la masturbazione diventa un compito carico di frustrazione, se invece decidiamo noi il Tempo, allora può essere una piacevole attenzione verso sé stessi”
- R. “Sempre fatto, dedico tanto tempo al mio corpo quotidianamente!”
- A. “A volte mi soddisfa più di un vero rapporto”
- D. “Prima non pensavo al tempo per me in questi termini, ma in realtà è un momento sacro, un momento per me, tra me e il mio corpo, è il mio appuntamento con me!”
- T. “Vorrei riuscire a trovare più tempo per me per l’autoerotismo, ma un po’ per mancanza di privacy e un po’ perché non ho tempo, mi ritrovo a dare precedenza ad altre cose, ma la cosa non mi piace”
- M: “La masturbazione è fondamentale, momenti imprescindibili che mi ritaglio sempre quando posso facendo uso di sex toys”
…e voi cosa fate per il vostro “Me Time”?